La Parola del Parroco
Home > La Parola del Parroco > La Parola del Parroco del 16 Febbraio 2025
16 Febbraio 2025
Viviamo oggi nella nostra Comunità la celebrazione degli anniversari di matrimonio in questo anno giubilare che ha come tema quello della speranza. I significativi traguardi raggiunti o, meglio, le tappe del cammino coniugale anzitutto sono fonte di giubilo, di gioia per gli sposi stessi ma anche per tutta la Comunità. Non dobbiamo infatti dimenticare che il Giubileo è anzitutto invito alla gioia che viene dalla misericordia di Dio e dalla misericordia che, di conseguenza, siamo chiamati a vivere verso gli altri e verso anche la terra. La misericordia di Dio è fondata sulla fedeltà del suo amore verso ogni uomo e ogni donna perché è la fedeltà della nuova ed eterna alleanza sancita nella Pasqua di Gesù. E sappiamo bene che i profeti hanno spesso usato la metafora nuziale per descrivere come alleanza l’amore fedele tra Dio e il popolo di Israele, per evidenziare il perdono divino concesso alla sposa infedele, al popolo incapace di vivere i comandamenti.
La fedeltà degli sposi che festeggiamo, testimoniata dall’anniversario che celebrano (dai 10 ai 65 anni!), ci annuncia che è possibile amare ed è possibile perdonarsi. Forse ci sono stati episodi in cui questo perdono è stato profondo per mancanze gravi. Quei momenti sono stati veri e propri “giubilei” coniugali perché in essi è stata lasciata aperta una porta santa: quella dell’amore che il sacramento del matrimonio ha consacrato perché fosse simile a quello di Dio che sempre perdona a chi bussa al suo cuore.
Inoltre, la speranza, al centro della celebrazione del Giubileo, è ciò che i coniugi festeggiati annunciano ai giovani di oggi. Questi sono timorosi nel compiere il passo della scelta definitiva, del “per sempre”, arenandosi in una convivenza iniziata per provare a stare assieme e per racimolare la somma necessaria per la festa nuziale. Le separazioni (anche tra conviventi) e le difficoltà narrate da amici e amiche nell’avventura dell’amore generano paura a pronunciare il “Sì” definitivo. Se però essi fanno conto solo sulle proprie forze, se rincorrono l’idealismo di un amore perfetto, certamente non arriverà mai la sicurezza di essere pronti a sposarsi e a rimanere uniti per sempre. Il sacramento del matrimonio invece dà la grazia di Dio che permette di sperare, di guardare al futuro della vita coniugale con la certezza che il proprio amore è abitato da quello fedele di Dio, che si è capace di amare per sempre: «La speranza poi non delude perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito santo» (Rm 5). È ciò che hanno sperimentato i nostri coniugi che oggi festeggiamo: viva gli sposi!