La Parola del Parroco
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05 Maggio 2024
Giovedì prossimo, quaranta giorni dopo Pasqua, celebriamo l’ascensione di Gesù Risorto al cielo. Infatti l’evangelista san Luca narra, all’inizio del libro degli Atti degli Apostoli, che Gesù «si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio»; dopodiché «fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo». Solo in questi passi si parla di un “salita al cielo” del Risorto dopo un congruo tempo. Gli altri evangelisti, ma anche lo stesso san Luca alla fine del suo Vangelo, narrano che l’ascensione avvenne lo stesso giorno di Pasqua: «Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo» (Lc 24,51).
Può sembrare una contraddizio-ne; come pure il fatto che, sempre negli Atti degli Apostoli, la discesa dello Spirito santo sia collocata nella festa ebraica di Pentecoste, cioè cinquanta giorni dopo Pasqua, mentre san Giovanni dice che il Risorto apparendo la stessa sera di Pasqua soffiò e disse agli apostoli: «Ricevete lo Spirito Santo». Come mai san Luca narra diversamente gli stessi eventi? Per com-prendere, faccio un esempio efficace. La luce bianca, se proiettata attraverso un prisma, si divide nei diversi colori che la compongono. Così san Luca proietta l’unico mistero della risurrezione di Gesù, mistero che è al di là del tempo ed è eterno, nella storia della Chiesa e dell’umanità. Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, il Crocifisso Risorto, ora vive per sempre con il Padre, partecipa della sua stessa “potenza” («siede alla destra del Padre») e così effonde continuamente lo Spirito Santo, la vita di Dio che è amore, nella storia dell’umanità. Egli suscita testimoni della sua vivente presenza che cambia la storia e il mondo perché diventino Regno di Dio, regno di amore. La Chiesa è il popolo che vive della fede trasmessa dagli apostoli, i primi testimoni della risurrezione di Gesù, della sua nuova e permanente presenza, discepoli che Gesù “addestra” in quei quaranta giorni. Papa Benedetto XVI disse: «La Chiesa non svolge la funzione di preparare il ritorno di un Gesù “assente”, ma, al contrario, vive ed opera per proclamarne la “presenza gloriosa” in maniera storica ed esistenziale. Dal giorno dell’Ascensione, ogni comunità cristiana avanza nel suo itinerario terreno verso il compimento delle promesse messianiche, alimentata dalla Parola di Dio e nutrita dal Corpo e Sangue del suo Signore».
PS: Ringrazio tutti per la
partecipazione al lutto per la morte di mia mamma Carla che raccomando ancora
alle vostre preghiere.