La Parola del Parroco
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21 Maggio 2023
Esattamente quarant’anni fa (era un sabato) papa San Giovanni Paolo II arrivò a Venegono Inferiore per celebrare la S. Messa in Seminario, uno degli appuntamenti conclusivi del XX Congresso Eucaristico Nazionale tenutosi a Milano. Un evento storico per il nostro paese, rimasto indelebile nella memoria di molti (anche nella mia perché… c’ero anche io!). Ne parlo nel prossimo numero de il Venegonese. Vorrei qui riprendere alcuni passaggi dell’omelia che il papa tenne durante la S. Messa alla presenza di tanti sacerdoti e seminaristi.
«L’Eucaristia, innanzitutto, come memoria ed espressione del più grande e più vero amore portato agli uomini, è la forza di rinnovamento del mondo contemporaneo». Posta a mo’ di tesi, il papa santo spiega questa affermazione partendo da una veloce analisi del mondo contemporaneo che è ancora il nostro: «il mondo, che per vari segni e a livelli diversi ha falsato o perduto il senso del peccato, è affetto dal male dell’odio, che porta con sé inimicizia, divisione, violenza. Si può vincere l’odio solo con la forza dell’amore. E come l’odio appare antico, così l’amore è sempre nuovo». Di fronte a tale condizione del mondo, San Giovanni Paolo II non si lascia andare a lamenti, anatemi, nostalgie. Ravvisa invece in essa la conferma che «questo mondo ha bisogno di Gesù, del suo messaggio di amore, della sua presenza eucaristica, che è fattore di salvezza e di unità. Solo la mediazione di Cristo può rompere la spirale dell’odio, dell’ingiustizia, della violenza, del peccato. Cristo è la nostra ricchezza, il nostro nutrimento, la nostra pace, la nostra verità, la nostra libertà». Rileggo queste parole alla luce di quello che sta accadendo in Ucraina, in Sudan, in Terra santa e in altre parti del mondo in cui la guerra semina morte e odio. Anche per queste tragedie dobbiamo affermare che ancora di più questo mondo ha bisogno di Gesù. Ha bisogno del suo amore. E questo amore che trova la sua sorgente nell’eucaristia «memoria dell’Amore, vincolo di carità, è insieme segno che produce l’unione e la comunità», ha da essere vissuto anzitutto da parte nostra, discepoli di Gesù. È triste pensare che in Ucraina la guerra sia combattuta da cristiani contro altri cristiani! È una controtestimonianza che ci sprona ancor di più a pregare per la pace e la riconciliazione. E le vogliamo proprio invocare per intercessione del papa “slavo” che ci aiutò a riscoprire l’altro “polmone” dell’Europa (i paesi dell’est). La memoria della sua venuta tra noi ci incoraggi a nutrire speranza per questo mondo.