La Parola del Parroco
Home > La Parola del Parroco > La Parola del Parroco del 07 Febbraio 2016
07 Febbraio 2016
Con questa domenica, domenica del "perdono", siamo quasi a metà strada tra il Natale e la Pasqua, ma soprattutto siamo a un quarto del cammino dell'Anno Santo della Misericordia.
Forse una domanda personale ce la dobbiamo fare: a che punto siamo di questo cammino? Quali sono state le occasioni che ho colto per fare esperienza della misericordia di Dio? Quali le occasioni per esprimere misericordia, attraverso le opere di misericordia corporale e spirituale?
Ho colto in questi mesi domande su dove era possibile compiere il gesto di "varcare la Porta Santa": desiderio sacrosanto se al suo fondamento ci sta il desiderio di compiere un cammino di penitenza e di conversione, e non semplicemente un gesto per trovare "grazia a buon mercato". Non vorrei però che l'Anno Santo della Misericordia si riducesse soltanto a questo gesto. La facilità, poi, di trovare "porte sante" senza spostarci troppo di casa, potrebbe anche indurre una sensazione di "metterci a posto" senza troppo impegno.
Deve ritornare, invece, la domanda: quando e come ho permesso al Signore di raggiungermi con la sua misericordia? Quando e come ho celebrato il sacramento della Riconciliazione? In quali occasioni la misericordia è stato il criterio delle mie scelte, delle mie decisioni?
L'Anno che stiamo vivendo è un anno ricco di appuntamenti proposti anche dalla nostra Comunità: momenti di preghiera e di riflessione, momenti di adorazione e di ascolto della Parola. Tutti questi momenti debbono essere accolti e vissuti da una parte come occasione per un cammino spirituale personale, e dall'altra come tappe di un cammino che è di tutta la Comunità.
Insieme, anche attraverso queste proposte, ci addentriamo dentro questo Anno della Misericordia, accogliendo i tanti segni della misericordia di Dio e sforzandoci di essere anche noi "segno" di misericordia a cominciare dal desiderio di camminare insieme ai fratelli nella fede dentro questa Comunità che, pur con tutti i suoi limiti, è il luogo in cui facciamo esperienza della Chiesa e, in essa, di Gesù.