La Parola del Parroco
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24 Gennaio 2016
Giornata della Solidarietà.
A partire da oggi, nelle prossime settimane, nella nostra Diocesi saremo chiamati a porre l'attenzione su quattro situazioni di vita concreta: la solidarietà, soprattutto nel mondo del lavoro, la famiglia, con le sue risorse e le sue fragilità, la vita nascente, la malattia.
Che cosa hanno in comune queste quattro "giornate diocesane"?
L'attenzione alla persona, e in particolare alle persone deboli, quelle che hanno bisogno di maggior protezione.
Nel lavoro: le persone non sono ingranaggi di un sistema che si possono "scartare" quando non servono più.
Nella famiglia: i deboli sono i bambini "non nati" che non hanno alcuna voce; sono i minori che talvolta diventano "oggetto" nelle mani dei desideri e delle rivendicazioni degli adulti; sono le donne maltrattate e gli uomini allontanati da casa .... quante fragilità!
Nella malattia: le persone non sono numeri che occupano dei "posti letto", ma persone che hanno ancora molto da insegnare, a cominciare dalla pazienza nel vivere il dolore.
Attenzione alla persona!
Con scelte precise di solidarietà, con decisioni forti di accoglienza, con gesti di tenerezza e di vicinanza.
Quanto bene possiamo fare, anche con poco.
E quanto ci fa bene fare il bene! E poi, quando uno comincia a fare del bene, poi ci prende gusto, perché scopre che davvero il Signore ci dona "Il centuplo quaggiù", e poi ci donerà anche l'eternità.
Non si tratta di dare delle cose, ma di offrire la nostra presenza, la nostra amicizia, il nostro tempo, il nostro cuore, un cuore ricco di misericordia.
Non scambiamo la carità cristiana con la generosità. Si può essere generosi senza vivere la carità.
Le giornate che ci apprestiamo a vivere ci aiutino a vivere e a crescere nella carità.