La Parola del Parroco
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15 Novembre 2015
Tempo di avvento, tempo di attesa di Gesù che viene in mezzo a noi.
Che senso ha questo continuo "tornare" di Gesù nella nostra vita e nella storia dell'uomo?
Credo che si possa rispondere anche così: ha il senso di rivelarci l'uomo vero, Lui, che é il Dio fatto Uomo.
Potremmo allora intitolare questo tempo d'avvento così: Alla ricerca dell'uomo perduto.
È il compito che si è dato il Convegno di Firenze della Chiesa italiana sul nuovo umanesimo.
Un compito che Papa Francesco ha illuminato con la sua mirabile introduzione al convegno stesso, ricordando che l'umanesimo cristiano ha il volto stesso di Cristo, e che il cristiano ha "i sentimenti stessi di Cristo". Ricordo solo i tratti dell'uomo nuovo descritto da Papa Francesco: l'umiltà, il disinteresse, la beatitudine, ossia la gioia del Vangelo. Questi i tratti dell'uomo vero, dell'uomo che é Gesù.
In questi giorni di Sante Quarantore siamo invitati a stare davanti a Gesù che è realmente presente nell'Eucaristia. Non è un esercizio di devozione; é invece riconoscere nell'Eucaristia i tratti di quel Gesù che è venuto a rivelare l'amore di Dio per l'uomo, un amore sconfinato è sempre nuovo, ma che è venuto anche a rivelare la verità dell'uomo: l'uomo vero non è colui che si possiede in una sorta di delirio di onnipotenza; l'uomo vero è colui che si fa piccolo e trasparente come l'Ostia consacrata, che si spezza per gli altri come il pane dell'Eucaristia, che si dona fino all'ultima briciola di se stesso.
I tratti dell'Eucaristia sono anche i tratti dell'Uomo Gesù, sono i tratti dell'uomo nuovo che ogni discepolo di Gesù ė chiamato a far risplendere nella sua vita.
Vieni Signore Gesù, rivelaci il volto del Padre, ma rivelaci anche il vero volto dell'uomo!