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Cambiamenti nel Rito della Messa
25 Ottobre 2020
Da domenica 29 novembre anche il Rito ambrosiano
recepisce le modifiche introdotte nel Messale Romano. Iniziamo a prendere
dimestichezza con le principali novità.
IL GLORIA E IL PADRE NOSTRO
Le novità più significative e che riguardano più da vicino l’assemblea si trovano nel testo dell’Inno del Gloria e nel Padre Nostro. Nel Gloria il nuovo testo prevede le parole “E pace in terra agli uomini, amati dal Signore” al posto di “E pace in terra agli uomini di buona volontà”. Il cambio è dovuto a una migliore traduzione del testo originale greco presente nel Vangelo di Luca, precisamente in Lc 2,14, cioè il canto degli angeli dopo la nascita di Gesù.
È invece oramai nota, dopo tante discussioni, la nuova traduzione della frase latina del Padre Nostro. Non diremo più “Non ci indurre in tentazione” ma “Non abbandonarci alla tentazione“. Questa è la traduzione che la CEI ha approvato con la traduzione italiana della Bibbia del 2008. Nel testo del Padre Nostro c’è un’altra modifica, questa volta dovuta ad una corretta traduzione della versione latina: l’aggiunta della congiunzione “anche” nella frase “Come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
LINGUAGGIO “INCLUSIVO” E “CORRETTO”
Per quanto riguarda il “Confesso…” durante l’atto penitenziale, si è optato per un linguaggio “inclusivo” e “politicamente corretto”: dovremo dire “Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle...“. Il termine “sorelle” viene inserito anche in altre preghiere dove il Celebrante diceva solamente “fratelli”. Come ad esempio nel ricordo dei defunti: “Ricordati anche dei nostri fratelli e sorelle che si sono addormentati nella speranza della risurrezione”.
ALTRE NOVITÀ
All’inizio Preghiera eucaristica II (la più utilizzata) cambia l’invocazione dello Spirito santo, con l’aggiunta della parola “rugiada”. Il celebrante dirà dunque: «santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito».
L’invito alla Comunione cambia l’ordine delle frasi: non più “Beati gli invitati… Ecco l’Agnello di Dio…” ma “Ecco l’Agnello di Dio… Beati gli invitati…“, per fedeltà al testo latino.