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25 Marzo 2018
Con questa domenica iniziamo la Settimana Santa. Siamo al cuore dell’anno liturgico, al cuore della nostra fede cristiana. A dispetto di quanto si può ritenere, di tutte le tradizioni e dell’enfasi (soprattutto commerciale) che circonda il Natale, la più grande solennità per noi cristiani è la Pasqua. D’altra parte Gesù è nato per salvarci e questa salvezza ci è donata con la sua morte e risurrezione. Per questo è necessario che anche a questa settimana riserviamo l’importanza che le è propria, decidendo di essere presenti ai solenni riti della passione, morte e risurrezione di Gesù. È significativo allora che Il Rito Ambrosiano chiami questa settimana “Settimana Autentica”. È infatti la “vera” settimana di cui tutte le altre dell’anno sono una copia, a partire dalla domenica che è la Pasqua settimanale. Come pure ogni giovedì ha una sottolineatura eucaristica ricordando l’Ultima cena di Gesù del giovedì santo; e pure il rintocco a morto delle campane alle 15 di ogni venerdì invita a fare memoria della morte di Gesù, che celebriamo il venerdì santo.
È dunque importante vivere bene i prossimi giorni, convinti che invece viverli male, con superficialità, distratti o indifferenti, porta a vivere male tutte le altre settimane dell’anno. Diamo tempo a Dio! Quel tempo che pare non riusciamo mai a trovare per Lui, nella preghiera e nelle celebrazioni liturgiche (subito ammettendo che quella del tempo è solo una scusa…). Sostiamo con calma davanti all’eucaristia che sarà presente all’altare della riposizione in adorazione (anche nella notte di giovedì); sostiamo con calma davanti al crocifisso per renderci conto quale sofferenza ha sopportato per noi il Signore, pur di donarci la salvezza, la sua vita e contraccambiamo con il bacio di un affetto che deve essere sincero, cioè esprimere la volontà di amare il Signore sempre, di essere vicini a Lui non solo un giorno all’anno.
Don Roberto