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11 Marzo 2018
Siamo arrivati alla IV domenica di Quaresima e in questa settimana ci vive data la possibilità di riflettere a partire da una pagina di Vangelo famosissima e allo stesso tempo sempre nuova.
Gesù incontra un cieco nato, uno cioè che non ha mai visto nulla. E ancora una volta ciò che riteniamo un limite diventa grazie a Gesù un’opportunità per incontrarlo, per credergli di più e addirittura per diventarne un testimone coraggioso e gioioso.
Ma quello che mi colpisce maggiormente è lo sguardo di Gesù.
Gesù non vede il peccato ma piuttosto la sofferenza e il grido di aiuto in essa presente, dichiara che quella malattia è l’occasione per il manifestarsi del Dio che interviene e salva. Il suo è uno sguardo decisamente opposto a quello colpevolizzante dei discepoli, uno sguardo che dice interesse per la sofferenza umana e volontà di cura conforme al desiderio di Dio. Di fronte al male noi umani, soprattutto noi credenti, cerchiamo una spiegazione, vogliamo individuare la colpa e il colpevole. Gesù invece rifiuta questo sguardo, lo sguardo dei discepoli, non propone alcuna spiegazione a quella cecità, al male sofferto dal cieco, e con una reazione di umanissima compassione si avvicina al cieco e si mette a operare per sopprimere il male e far trionfare la vita. E allora domandiamoci: com’è il nostro sguardo? Sappiamo guardare e trovare prima di tutto il bene oppure vediamo solo il male intorno a noi? Forse ci è chiesto un cambio di sguardo…
Mi colpisce poi il fatto che nel momento del rifiuto è Gesù a cercare quello che era stato cieco… è sempre Gesù che ci cerca…
Questa volta lo cerca per chiedergli e chiederci è la risposta di fede. Il cieco nato ormai si lascia contagiare da Gesù, per lui non ci sono dubbi è il Signore. Ora accade anche per lui ciò che accadde anche per la samaritana. Ora in lui si manifestano le opere di Dio. Ora l'amore ricevuto viene ricambiato, ora l'amore chiama alla fede e al nuovo impegno di sequela. Ora il nostro caro amico può nella fede annunciare e vivere l'amore che solo Cristo gli ha donato, sperando che lui diventi con Cristo, il riflesso di coloro che amando riescono a condividere e a far vedere!
Ora tocca a te... a me…, a noi, vedere e vedere bene.
Don Carlo