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16 Settembre 2017
In questa domenica viviamo la Festa dell’Oratorio. Ci saranno tante occasioni per stringerci introno all’Oratorio, per conoscerne non soltanto gli ambienti ma soprattutto le proposte mirate alla crescita umana e spirituale non solo dei nostri ragazzi ma anche delle loro famiglie e, perché no, di tutta la comunità.
Il tema di questo anno è: “Vedrai che bello!” e nasce dalla riflessione della chiamata dei primi discepoli secondo l’Evangelista Giovanni (Gv 1, 35-39). Ci auguriamo che da questo nuovo anno possa nascere un oratorio che sa proporre, che cura la bellezza delle sue iniziative, gli spazi e gli ambienti, che possa essere un oratorio accogliente, in cui sentirsi «a casa»! Un oratorio che sa individuare i luoghi dove Gesù abiterebbe oggi e si sforza di abitarli. Sono i luoghi dove forse nessuno vorrebbe abitare, dove ci sono situazioni di disagio e di solitudine.
Infine, auguriamo al nostro Oratorio, nella sua festa, di impegnarsi nella testimonianza e nell’evangelizzazione.
Tutto ciò partendo dall’accoglienza della gioia del Vangelo come uno stile per rinnovare la propria missionarietà, che significa rivolgersi con cordialità alle famiglie del proprio territorio, affiancandole nell’educazione alla fede dei loro figli, educando all’incontro personale con Gesù e all’osservanza del comandamento dell’amore.
Ci piace concludere con le parole dell’Arcivescovo Mario:
«Mi immagino che molti, educatori, animatori, genitori, così come preti e seminaristi, suore e consacrati si presentino all’oratorio per iniziare il loro servizio. Certo alcuni saranno un po’ intimiditi dal compito, perplessi sulle prime impressioni, incerti su come cominciare mentre cercano di familiarizzarsi con il quintale di chiavi che hanno ricevuto e con il calendario congestionato che sta lì, sulla scrivania, con tutti gli appuntamenti dell’anno e tutti i momenti che non possono mancare. Sono all’inizio e, presumo, si domandano: ma come farò? Come si fa a fare tutto, a preparare tutto, a pensare a tutti? In effetti l’impianto organizzativo di un oratorio è molto impegnativo e complicato.
Ma poi si affacciano i volti dei ragazzi, la loro simpatia, i loro ragionamenti imprevedibili e le trovate sorprendenti, si affacciano i genitori con la loro fiducia, con il loro incoraggiamento, e, forse qualcuno li vede anche, si affollano nel cielo che sovrasta l’oratorio legioni di angeli custodi che volteggiano, vigili e sorridenti, a scongiurare pericoli e a mormorare all’orecchio attento di chi non solo opera, ma anche prega, una parola lieta e buona: “Non avere paura, vedrai che bello!”.»
Buona Festa!!!
Don Carlo e Christian