La Parola del Parroco
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NON LASCIAMOCI RUBARE LA SPERANZA!
08 Ottobre 2017
È un invito che Papa Francesco rivolge spesso a noi cristiani e alle persone di buona volontà. C’è il rischio di vivere senza speranza e il Papa ancora una volta lo richiama durante le catechesi che propone il mercoledì in Piazza San Pietro; ne riportiamo ampi stralci: nemici della speranza. «Perché la speranza ha i suoi nemici: come ogni bene in questo mondo, ha i suoi nemici. Un poeta francese – Charles Péguy – dice poeticamente che Dio non si stupisce tanto per la fede degli esseri umani, e nemmeno per la loro carità; ma ciò che veramente lo riempie di meraviglia e commozione è la speranza della gente: “Che quei poveri figli – scrive – vedano come vanno le cose e che credano che andrà meglio domattina”. La speranza è la spinta nel cuore di chi parte lasciando la casa, la terra, a volte familiari e parenti - penso ai migranti -, per cercare una vita migliore, più degna per sé e per i propri cari. Ed è anche la spinta nel cuore di chi accoglie: il desiderio di incontrarsi, di conoscersi, di dialogare… La speranza è la spinta a condividere il viaggio della vita, la speranza non è virtù per gente con lo stomaco pieno. Ecco perché, da sempre, i poveri sono i primi portatori della speranza. E in questo senso possiamo dire che i poveri, anche i mendicanti, sono i protagonisti della Storia.
Avere un’anima vuota è il peggior ostacolo alla speranza. Questa tentazione ci sorprende quando meno ce lo aspettiamo: le giornate diventano monotone e noiose, più nessun valore sembra meritevole di fatica. Questo atteggiamento si chiama accidia che erode la vita dall’interno fino a lasciarla come un involucro vuoto. Quando questo capita, il cristiano sa che quella condizione deve essere combattuta, mai accettata supinamente. Dio ci ha creati per la gioia e per la felicità, e non per crogiolarci in pensieri malinconici. Ecco perché è importante custodire il proprio cuore, opponendoci alle tentazioni di infelicità, che sicuramente non provengono da Dio. E laddove le nostre forze apparissero fiacche e la battaglia contro l’angoscia particolarmente dura, possiamo sempre ricorrere al nome di Gesù. Possiamo ripetere quella preghiera semplice di cui troviamo traccia anche nei Vangeli e che è diventata il cardine di tante tradizioni spirituali cristiane: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio vivo, abbi pietà di me peccatore!”.Questa è una preghiera di speranza, perché mi rivolgo a Colui che può spalancare le porte e risolvere il problema e farmi guardare l’orizzonte, l’orizzonte della speranza. Non siamo soli a combattere contro la disperazione».
Iniziamo questo cammino pastorale con speranza e fiducia nella Grazia del Signore!